INTERVISTA A STEFANIA LAZZERI
INTERVISTA A : STEFANIA LAZZERI
RUOLO:SCHIACCIATRICE # 10
SQUADRA:SERIE C FEMMINILE
Stefania, una delle atlete che figurano da più tempo nella prima squadra femminile. Scopriamo che è anche una delle atlete che non si è approcciata prestissimo alla pallavolo, infatti, fino ai quindici anni, ha frequentato il nuoto a livello agonistico. Poi, come tanti, ha seguito le amiche che praticavano la pallavolo ed è così che è rimasta a far parte dell´ AP Pallavolo Certaldo. A diciotto anni entra a far parte della prima squadra e cominciano le grandi soddisfazioni. Promozione in serie B2, retrocessioni, fino al ritorno in serie C, nel 2008, che tuttora permane. Stefania è ritenuta una gran chiacchierina ma non ama molto parlare di sé, le piace di più generalizzare ed elogiare gli altri. Non le piace mettersi in mostra e non è tra quelle che incita i conoscenti a presenziare alla partita, anzi, la infastidisce avere tra il pubblico persone importanti per lei, come i genitori, la sorella e il nipote (e non solo..) perché emotivamente labile. Per lei la famiglia e lo sport sono due mondi che devono viaggiare su binari paralleli. Ama la pallavolo, appartiene a quella generazione che riesce ancora a dare del "lei" a persone appena conosciute o che ricoprono certi incarichi, che sa che il suo modo di porsi deve adeguarsi ad ogni diverso setting e vive lo sport con una sorta di passione e rispetto che va sempre più a mancare all´interno delle palestre. Per lei la partita non finisce col fischio dell´arbitro ma si porta dentro lo spogliatoio, godendo con le compagne per una vittoria ma anche col cuore in pezzi per una sconfitta dovuta a nostri errori o mancanza di concentrazione. Secondo lei, se ami lo sport non puoi uscire dalla palestra dopo una sconfitta e tuffarti con indifferenza dentro un Pub o una discoteca.
"Stefania e i suoi valori " "La palestra è per me un luogo sacro. Quando entri in palestra devi lasciare fuori dalla porta i problemi personali, le simpatie e le antipatie. Devi liberarti da quelli che sono i tuoi pregiudizi, da quelli che sono i tuoi progetti per il dopo partita ed entrare a far parte di quella che è " LA SQUADRA". E´ allora che comincia il divertimento, quando sei in sintonia con le compagne, quando ti basta uno sguardo per capirsi, quando lotti, ci credi e dai il meglio di te. La palestra è parte del mio mondo, è il luogo dove trascorro la maggior parte del mio tempo e dove ho creato le fondamenta per il mio "essere" . E´ dentro quel rettangolo che ho imparato a lottare, a rialzarmi dopo una caduta, a rispettare le regole ed accettare gli insegnamenti di persone e la convivenza con altre che possono avere una visione del mondo totalmente diversa dalla mia. E´ in palestra che ho creato i legami più forti e duraturi, amicizie che vanno al di là del tempo e dello spazio, come quella con Valentina D e Laura G, con le quali posso anche non allenarmi per mesi ma che sento il bisogno di sentire regolarmente, anche solo per un caffè insieme o un semplice "ciao, come va?". La presenza di Laurina in campo, quest´anno, mi è molto mancata, senza nulla togliere alle altre mie compagne che rispetto in egual misura al di là del rapporto che ci lega al di fuori della palestra.
"commento al campionato" Il campionato di quest´anno è stato molto... lungo. Un percorso lungo e tortuoso, dove gli imprevisti, le divergenze di opinioni, gli infortuni e i problemi con l´allenatore sono stati numerosi e ce l´hanno messa tutta per rendere difficoltoso questa stagione pallavolistica. Nonostante tutto, però, abbiamo raggiunto il risultato richiesto prima del tempo, abbiamo portato a casa più punti dell´anno scorso e abbiamo mantenuto la permanenza in Serie C. Sono risultati che a inizio campionato erano veramente impensabili e i fattori che hanno reso possibile ciò sono veramente tanti. In primis menzionerei il lavoro di Di Carlo che anche se molto diverso da quello a cui eravamo abituate, anche se ha avuto tutto e tutti contro, ha perseverato e ha avuto il coraggio di mescolare le carte in tavola fino a quando è stato raggiunto un certo equilibrio, precario, sì, ma che ci ha portato al raggiungimento dell´obiettivo preposto.
"I progetti, sogni, ambizioni per il futuro" Il primo è trovare lavoro. Non sono mai stata ferma; ho fatto la baby sitter, i campi estivi, la vendemmia e alleno il mini-volley ma vorrei un lavoro sicuro. L´altro progetto è quello di CONTINUARE A GIOCARE, a dispetto delle aspettative e delle speranze altrui! Ho sempre detto che smetterò di giocare quando: non mi divertirò più, non ce la farò più fisicamente e quando sarò riuscita a trasmettere la mia visione della pallavolo, il mio "sentire" la pallavolo alle nuove promesse. Mi piacerebbe trasmettere di più quello che mi ha dato questo sport; mi ha dato davvero tanto e io non gli ridarò mai niente indietro; forse un po´ di dolori, ma poca roba!! Quest´anno ho fatto il corso per allenatori e mi sono resa conto che pur eseguendo in automatico e quotidianamente tanti movimenti, è molto difficile poi analizzare una tecnica e spiegarne l´intero procedimento ad altri. Non si finisce mai di imparare. Quest´anno ho rischiato di non divertirmi più e gli "acciacchi" si sono fatti sentire demoralizzandomi un po´ ma il ritorno in società di una vecchia atleta da me molto rispettata, con i miei stessi valori e il mio stesso "credo" per la pallavolo, mi ha dato la spinta per rimanere e portare avanti il mio progetto.
" Per i ringraziamenti proporrei un brindisino. Forse meglio un brisinano?...." Vorrei ringraziare uno dei miei primi allenatori, forse il secondo che ho avuto, che è colui che mi ha fatto appassionare a questo sport e un altro dei tanti allenatori che ho avuto che mi ha fatto crescere e acquisire responsabilità verso quello che è il mio ruolo di giocatrice e allenatrice . C´è sempre stato lo scontro tra noi, ho ingoiato tanti rospi, tanti altri me ne ha fatti buttar fuori, ma l´amore e il rispetto per la pallavolo in qualche modo ci unisce e anche se possiamo avere visioni e pensieri totalmente diversi, è stato un tassello importante per la mia "carriera pallavolistica". Un grazie a Samantha e Federica che credono in quello che fanno e lo fanno con serietà, umiltà e rispetto. In questi anni trascorsi insieme ho assistito alla loro grande crescita tecnica e caratteriale e mi fanno sperare che la mia visione della pallavolo possa fiorire anche tra le nuove generazioni. Un altro grazie, il più GRANDE , lo riservo a me stessa, che ho faticato tanto e sono sempre riuscita a essere me stessa, che credo in ciò che faccio e lo faccio col cuore, Sempre. A me che quando entro in palestra porto rispetto al luogo, al pubblico, all´arbitro, all´avversario, all´allenatore, alla squadra e alla società, qualunque sia il rapporto che mi lega, fuori dalla palestra, a ogni singolo componente citato. "
Salutiamo Stefania, una di quelle persone che ami o odi, perché diretta e sincera ma anche sensibile e riservata. Perché non ti parla di sé ma ti permette di conoscerla se Ascolti ciò di cui ti parla e Osservi ciò che non dice. La saluto riproponendo un discorso di Velasco che rispecchia la mia e la sua concezione dello sport e le auguro di poter realizzare i suoi sogni. ´´Se poi facendo quello che ci piace, si riesce ad essere tra i migliori, tanto meglio.
A condizione che non si vinca in qualunque modo, ma che si vinca rispettando le regole, che si vinca divertendosi, e facendo un gruppo solido e unito perché questo vuol dire che stiamo facendo quello che ci piace e lo stai facendo con persone che la pensano come te.
E questo, allora, vuol dire che non solo lo sport, ma anche le altre cose della vita prendono un altro significato´´.
JULIO VELASCO
scritto da MARIA
RUOLO:SCHIACCIATRICE # 10
SQUADRA:SERIE C FEMMINILE
Stefania, una delle atlete che figurano da più tempo nella prima squadra femminile. Scopriamo che è anche una delle atlete che non si è approcciata prestissimo alla pallavolo, infatti, fino ai quindici anni, ha frequentato il nuoto a livello agonistico. Poi, come tanti, ha seguito le amiche che praticavano la pallavolo ed è così che è rimasta a far parte dell´ AP Pallavolo Certaldo. A diciotto anni entra a far parte della prima squadra e cominciano le grandi soddisfazioni. Promozione in serie B2, retrocessioni, fino al ritorno in serie C, nel 2008, che tuttora permane. Stefania è ritenuta una gran chiacchierina ma non ama molto parlare di sé, le piace di più generalizzare ed elogiare gli altri. Non le piace mettersi in mostra e non è tra quelle che incita i conoscenti a presenziare alla partita, anzi, la infastidisce avere tra il pubblico persone importanti per lei, come i genitori, la sorella e il nipote (e non solo..) perché emotivamente labile. Per lei la famiglia e lo sport sono due mondi che devono viaggiare su binari paralleli. Ama la pallavolo, appartiene a quella generazione che riesce ancora a dare del "lei" a persone appena conosciute o che ricoprono certi incarichi, che sa che il suo modo di porsi deve adeguarsi ad ogni diverso setting e vive lo sport con una sorta di passione e rispetto che va sempre più a mancare all´interno delle palestre. Per lei la partita non finisce col fischio dell´arbitro ma si porta dentro lo spogliatoio, godendo con le compagne per una vittoria ma anche col cuore in pezzi per una sconfitta dovuta a nostri errori o mancanza di concentrazione. Secondo lei, se ami lo sport non puoi uscire dalla palestra dopo una sconfitta e tuffarti con indifferenza dentro un Pub o una discoteca.
"Stefania e i suoi valori " "La palestra è per me un luogo sacro. Quando entri in palestra devi lasciare fuori dalla porta i problemi personali, le simpatie e le antipatie. Devi liberarti da quelli che sono i tuoi pregiudizi, da quelli che sono i tuoi progetti per il dopo partita ed entrare a far parte di quella che è " LA SQUADRA". E´ allora che comincia il divertimento, quando sei in sintonia con le compagne, quando ti basta uno sguardo per capirsi, quando lotti, ci credi e dai il meglio di te. La palestra è parte del mio mondo, è il luogo dove trascorro la maggior parte del mio tempo e dove ho creato le fondamenta per il mio "essere" . E´ dentro quel rettangolo che ho imparato a lottare, a rialzarmi dopo una caduta, a rispettare le regole ed accettare gli insegnamenti di persone e la convivenza con altre che possono avere una visione del mondo totalmente diversa dalla mia. E´ in palestra che ho creato i legami più forti e duraturi, amicizie che vanno al di là del tempo e dello spazio, come quella con Valentina D e Laura G, con le quali posso anche non allenarmi per mesi ma che sento il bisogno di sentire regolarmente, anche solo per un caffè insieme o un semplice "ciao, come va?". La presenza di Laurina in campo, quest´anno, mi è molto mancata, senza nulla togliere alle altre mie compagne che rispetto in egual misura al di là del rapporto che ci lega al di fuori della palestra.
"commento al campionato" Il campionato di quest´anno è stato molto... lungo. Un percorso lungo e tortuoso, dove gli imprevisti, le divergenze di opinioni, gli infortuni e i problemi con l´allenatore sono stati numerosi e ce l´hanno messa tutta per rendere difficoltoso questa stagione pallavolistica. Nonostante tutto, però, abbiamo raggiunto il risultato richiesto prima del tempo, abbiamo portato a casa più punti dell´anno scorso e abbiamo mantenuto la permanenza in Serie C. Sono risultati che a inizio campionato erano veramente impensabili e i fattori che hanno reso possibile ciò sono veramente tanti. In primis menzionerei il lavoro di Di Carlo che anche se molto diverso da quello a cui eravamo abituate, anche se ha avuto tutto e tutti contro, ha perseverato e ha avuto il coraggio di mescolare le carte in tavola fino a quando è stato raggiunto un certo equilibrio, precario, sì, ma che ci ha portato al raggiungimento dell´obiettivo preposto.
C siamo Rimaste!!!
Avrei gradito che rimanesse anche per la prossima stagione."I progetti, sogni, ambizioni per il futuro" Il primo è trovare lavoro. Non sono mai stata ferma; ho fatto la baby sitter, i campi estivi, la vendemmia e alleno il mini-volley ma vorrei un lavoro sicuro. L´altro progetto è quello di CONTINUARE A GIOCARE, a dispetto delle aspettative e delle speranze altrui! Ho sempre detto che smetterò di giocare quando: non mi divertirò più, non ce la farò più fisicamente e quando sarò riuscita a trasmettere la mia visione della pallavolo, il mio "sentire" la pallavolo alle nuove promesse. Mi piacerebbe trasmettere di più quello che mi ha dato questo sport; mi ha dato davvero tanto e io non gli ridarò mai niente indietro; forse un po´ di dolori, ma poca roba!! Quest´anno ho fatto il corso per allenatori e mi sono resa conto che pur eseguendo in automatico e quotidianamente tanti movimenti, è molto difficile poi analizzare una tecnica e spiegarne l´intero procedimento ad altri. Non si finisce mai di imparare. Quest´anno ho rischiato di non divertirmi più e gli "acciacchi" si sono fatti sentire demoralizzandomi un po´ ma il ritorno in società di una vecchia atleta da me molto rispettata, con i miei stessi valori e il mio stesso "credo" per la pallavolo, mi ha dato la spinta per rimanere e portare avanti il mio progetto.
" Per i ringraziamenti proporrei un brindisino. Forse meglio un brisinano?...." Vorrei ringraziare uno dei miei primi allenatori, forse il secondo che ho avuto, che è colui che mi ha fatto appassionare a questo sport e un altro dei tanti allenatori che ho avuto che mi ha fatto crescere e acquisire responsabilità verso quello che è il mio ruolo di giocatrice e allenatrice . C´è sempre stato lo scontro tra noi, ho ingoiato tanti rospi, tanti altri me ne ha fatti buttar fuori, ma l´amore e il rispetto per la pallavolo in qualche modo ci unisce e anche se possiamo avere visioni e pensieri totalmente diversi, è stato un tassello importante per la mia "carriera pallavolistica". Un grazie a Samantha e Federica che credono in quello che fanno e lo fanno con serietà, umiltà e rispetto. In questi anni trascorsi insieme ho assistito alla loro grande crescita tecnica e caratteriale e mi fanno sperare che la mia visione della pallavolo possa fiorire anche tra le nuove generazioni. Un altro grazie, il più GRANDE , lo riservo a me stessa, che ho faticato tanto e sono sempre riuscita a essere me stessa, che credo in ciò che faccio e lo faccio col cuore, Sempre. A me che quando entro in palestra porto rispetto al luogo, al pubblico, all´arbitro, all´avversario, all´allenatore, alla squadra e alla società, qualunque sia il rapporto che mi lega, fuori dalla palestra, a ogni singolo componente citato. "
Salutiamo Stefania, una di quelle persone che ami o odi, perché diretta e sincera ma anche sensibile e riservata. Perché non ti parla di sé ma ti permette di conoscerla se Ascolti ciò di cui ti parla e Osservi ciò che non dice. La saluto riproponendo un discorso di Velasco che rispecchia la mia e la sua concezione dello sport e le auguro di poter realizzare i suoi sogni. ´´Se poi facendo quello che ci piace, si riesce ad essere tra i migliori, tanto meglio.
A condizione che non si vinca in qualunque modo, ma che si vinca rispettando le regole, che si vinca divertendosi, e facendo un gruppo solido e unito perché questo vuol dire che stiamo facendo quello che ci piace e lo stai facendo con persone che la pensano come te.
E questo, allora, vuol dire che non solo lo sport, ma anche le altre cose della vita prendono un altro significato´´.
JULIO VELASCO
scritto da MARIA
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