Allenare é …
26-05-2023 07:34 - Archivio Stagione 2022/2023
La scorsa settimana si è concluso il campionato Coppa Toscana che ha coinvolto la Serie C Femminile guidata da Stefano Sassi. L'allenatore traccia una sintesi dell'intera stagione sportiva che ha visto le ragazze coinvolte sia nel Campionato Regionale FIPAV di Serie C che in quello dell'Under 18 Femminile.
“Per tirare le fila della stagione dobbiamo fare un po' d'ordine e pensare a come è iniziata lo scorso autunno questa avventura per la squadra, una squadra molto giovane, composta da quasi tutte ragazze minorenni, e la situazione in cui la squadra era quando sono arrivato. Lo scorso ottobre, per l'appunto data del mio arrivo, ho trovato una squadra confusa, impaurita dal campionato, non pienamente cosciente né di una sua identità né delle potenzialità possedute (che invece erano enormi). Bisognava partire da lì e intraprendere un percorso per diventare vincenti. Chiarisco subito: si parla di vincenti e non vincitori. Un vincitore è colui che vince, un vincente è colui che ha una mentalità vincente. Per fare un esempio: uno sciatore alle prime armi che riesce a completare una discesa senza mai cadere si sente un vincente. Agli occhi degli altri non ha fatto niente di così speciale ma per lui è una vittoria! In una partita vince solamente una squadra, ma l'esito sportivo sancisce solo i vincitori, non necessariamente i vincenti. Gli obiettivi, quindi, che ci siamo dati insieme alle ragazze sono stati quelli di vincere prima un set, poi due set e poi al massimo una partita.
Andando avanti durante gli allenamenti, con il tempo sono cresciute le loro abilità tecniche grazie al fatto che erano sempre in palestra, hanno accettato e mantenuto un impegno molto cospicuo di ore di allenamento durante tutta la settimana, non hanno mai mollato, pur con i risultati che non arrivavano. Tutto ciò ha però determinato una crescita d'identità e di gioco corale del team. Andando avanti sono arrivate le prime vittorie importanti nel campionato Under 18, dove per due volte da un punteggio che ci vedeva sotto di due set, abbiamo vinto 3:2. Abbiamo vinto delle partite da tre punti, abbiamo vinto delle partite fuori casa: tutti segnali che la squadra era viva, che comunque stava lavorando e stava riuscendo in quegli obiettivi che si era prefissata.
Il momento di massimo rendimento lo abbiamo avuto nella partita di ritorno con il Cus Siena, dove abbiamo vinto il primo set in serie C. L'entusiasmo è stato veramente alle stelle e lo ricordo come uno dei più bei momenti della mia carriera da allenatore. La squadra, dopo quel risultato, è ulteriormente cresciuta sia in abilità che in entusiasmo nel tornare in palestra, tanto da sfiorare di nuovo l'impresa! In più di un'occasione e in più di una partita i set sono finiti ai vantaggi.
Il sigillo di questa crescita e dell'essere diventati squadra lo abbiamo avuto con l'ultima partita che abbiamo giocato in casa, con un'avversaria tecnicamente fuori dalla nostra portata quale il Giglio di Castelfiorentino, dove c'erano giocatrici molto esperte, tra l'altro ex giocatrici che ho allenato e che conoscevo molto bene. Ma a fine partita un abbraccio collettivo in cerchio, con qualche occhio lucido trattenuto a stento, è stato la dimostrazione che si era formata una squadra con la S maiuscola.
Pensando al futuro di questa squadra, è ancora un cantiere aperto; quindi, non sappiamo cosa e come succederà. Però quello che ci tengo a dire è: brave ragazze che non avete mai mollato e vi ringrazio perché quest'anno mi avete insegnato il significato della frase "allenare è l'arte di costruire e realizzare i sogni".
Fonte: S. Sassi
“Per tirare le fila della stagione dobbiamo fare un po' d'ordine e pensare a come è iniziata lo scorso autunno questa avventura per la squadra, una squadra molto giovane, composta da quasi tutte ragazze minorenni, e la situazione in cui la squadra era quando sono arrivato. Lo scorso ottobre, per l'appunto data del mio arrivo, ho trovato una squadra confusa, impaurita dal campionato, non pienamente cosciente né di una sua identità né delle potenzialità possedute (che invece erano enormi). Bisognava partire da lì e intraprendere un percorso per diventare vincenti. Chiarisco subito: si parla di vincenti e non vincitori. Un vincitore è colui che vince, un vincente è colui che ha una mentalità vincente. Per fare un esempio: uno sciatore alle prime armi che riesce a completare una discesa senza mai cadere si sente un vincente. Agli occhi degli altri non ha fatto niente di così speciale ma per lui è una vittoria! In una partita vince solamente una squadra, ma l'esito sportivo sancisce solo i vincitori, non necessariamente i vincenti. Gli obiettivi, quindi, che ci siamo dati insieme alle ragazze sono stati quelli di vincere prima un set, poi due set e poi al massimo una partita.
Andando avanti durante gli allenamenti, con il tempo sono cresciute le loro abilità tecniche grazie al fatto che erano sempre in palestra, hanno accettato e mantenuto un impegno molto cospicuo di ore di allenamento durante tutta la settimana, non hanno mai mollato, pur con i risultati che non arrivavano. Tutto ciò ha però determinato una crescita d'identità e di gioco corale del team. Andando avanti sono arrivate le prime vittorie importanti nel campionato Under 18, dove per due volte da un punteggio che ci vedeva sotto di due set, abbiamo vinto 3:2. Abbiamo vinto delle partite da tre punti, abbiamo vinto delle partite fuori casa: tutti segnali che la squadra era viva, che comunque stava lavorando e stava riuscendo in quegli obiettivi che si era prefissata.
Il momento di massimo rendimento lo abbiamo avuto nella partita di ritorno con il Cus Siena, dove abbiamo vinto il primo set in serie C. L'entusiasmo è stato veramente alle stelle e lo ricordo come uno dei più bei momenti della mia carriera da allenatore. La squadra, dopo quel risultato, è ulteriormente cresciuta sia in abilità che in entusiasmo nel tornare in palestra, tanto da sfiorare di nuovo l'impresa! In più di un'occasione e in più di una partita i set sono finiti ai vantaggi.
Il sigillo di questa crescita e dell'essere diventati squadra lo abbiamo avuto con l'ultima partita che abbiamo giocato in casa, con un'avversaria tecnicamente fuori dalla nostra portata quale il Giglio di Castelfiorentino, dove c'erano giocatrici molto esperte, tra l'altro ex giocatrici che ho allenato e che conoscevo molto bene. Ma a fine partita un abbraccio collettivo in cerchio, con qualche occhio lucido trattenuto a stento, è stato la dimostrazione che si era formata una squadra con la S maiuscola.
Pensando al futuro di questa squadra, è ancora un cantiere aperto; quindi, non sappiamo cosa e come succederà. Però quello che ci tengo a dire è: brave ragazze che non avete mai mollato e vi ringrazio perché quest'anno mi avete insegnato il significato della frase "allenare è l'arte di costruire e realizzare i sogni".
Fonte: S. Sassi