Sassi Stefano
Ruolo:
Primo allenatore (UNDER 16 Femminile)
Primo allenatore (SERIE D Femminile)
Ha iniziato a giocare a pallavolo in prima media, a 11 anni, è uno dei figli del famoso cartone animato di Mila e Shiro: così si presenta Stefano Sassi.
Si sono susseguite poi tante squadre di A2 e A1 e tanti traguardi raggiunti: il primo scudetto vinto nel 2016, 3 coppe Italia, 3 super coppe italiane, uno star game.
È Fabrizio Costagli che per la stagione 2022/23 propone a Stefano, di cui era stato secondo allenatore quando entrambi allenavano a Castelfiorentino, di prendere in mano la giovanissima Serie C femminile certaldina, squadra che guiderà anche nella stagione 2023/24.
Da quest’anno vedremo Stefano anche nel ruolo di primo allenatore dell’Under 16 Femminile.
Primo allenatore (UNDER 16 Femminile)
Primo allenatore (SERIE D Femminile)
Ha iniziato a giocare a pallavolo in prima media, a 11 anni, è uno dei figli del famoso cartone animato di Mila e Shiro: così si presenta Stefano Sassi.
Ma se esiste un gene della pallavolo, sicuramente Stefano ce l’ha da generazioni: suo padre ha fondato la Bellaria Cappuccini, società sportiva di Pontedera, le sue zie sono state tutte e due (su tre) pallavoliste e allenatrici. Da bambino ha provato di tutto: calcio, basket, nuoto … poi presa la pallavolo non l’ha più mollata. Dagli 11 ai 22 anni circa ha giocato, già dai 18 anni ha iniziato a fare l’allenatore facendo il servizio civile nella società sportiva in cui giocava.
Ha iniziato a giocare come schiacciatore laterale, poi non crescendo oltre il metro e 80 di altezza ha assunto il ruolo di palleggiatore, figura che deve essere forte mentalmente perché è un regista attivo in tutte le azioni con i tre passaggi, organizzatore della situazione migliore per la squadra che deve valutare tantissimi elementi in pochissimo tempo (l’asse allenatore-palleggiatore deve essere molto forte per capire qual è l’idea tattica da seguire), nonché unico elemento all’interno della squadra che ha a volte la licenza di decidere per conto suo qual è la strategia migliore perché vede da più vicino i giocatori avversari.
A 18 anni Stefano ha iniziato ad allenare i più piccoli, anche nelle elementari facendo quello che all’epoca si chiamava lo sport in cartella. Ha subito capito che la pallavolo è uno sport molto difficile, non c’è neanche un gesto naturale: il pallone deve essere respinto, non trattenuto, pertanto si attuano tutti gesti involontari. Il periodo del servizio civile è servito non solo come gavetta, ma anche per capire quanto è difficile per chi inizia ad approcciare questo sport.
Come giocatore è arrivato a giocare fino alla Serie C, mentre come allenatore ha bruciato le tappe molto più velocemente e, anno dopo anno, è arrivato ad allenare fino alla Serie A.
Oggi Stefano è un allenatore professionista: all’inizio della sua carriera aveva un doppio lavoro, di mattina ragioniere informatico, e di pomeriggio allenava. I numerosi successi sportivi ottenuti, la vicinanza ad allenatori importanti, le molte occasioni di poter allenare squadre importanti, gli hanno permesso di abbandonare il lavoro mattutino e di dedicarsi esclusivamente alla pallavolo.
Sintetizzando la sua carriera per passaggi chiave, di sicuro va citata l’esperienza a Peccioli come secondo allenatore delle prima squadra in Serie C all’età di 22 anni: il primo allenatore viene mandato via, mancano poche gare per qualificarsi per i playoff e il ruolo viene affidato proprio al nostro Stefano che non solo porta la squadra a giocare i play-off, ma manca di un soffio la promozione in Serie B2 perdendo a Grosseto al tie-break. Questo sarà il miglior risultato sportivo fino ad oggi raggiunto dalla squadra di Peccioli.
Altra tappa importante è Santa Croce dove viene chiamato per ricoprire il ruolo di scoutman in B1 Femminile (e poi anche di secondo allenatore) e primo allenatore dell’Under 18 Femminile. L’anno successivo il Santa Croce passa in Serie A2 e a Stefano viene confermato il ruolo di scoutman ma non di secondo allenatore: non si trova l’accordo e Stefano lascia la Toscana (siamo nel 2007) per diventare scoutman e terzo allenatore a Chieri in Serie A1, sostituendo a volte anche il secondo allenatore Alessandro Beltrami (spesso assente perché anche secondo allenatore per la nazionale pallavolo tedesca) e ottenendo la massima fiducia dal primo allenatore Marco Fenoglio.
Stefano ritorna a Santa Croce, che nel frattempo è stata retrocessa in B1, e contribuisce al ritorno in A2. Rimane nella cittadina pisana per ben sette anni con il ruolo di secondo allenatore della prima squadra femminile.
A 18 anni Stefano ha iniziato ad allenare i più piccoli, anche nelle elementari facendo quello che all’epoca si chiamava lo sport in cartella. Ha subito capito che la pallavolo è uno sport molto difficile, non c’è neanche un gesto naturale: il pallone deve essere respinto, non trattenuto, pertanto si attuano tutti gesti involontari. Il periodo del servizio civile è servito non solo come gavetta, ma anche per capire quanto è difficile per chi inizia ad approcciare questo sport.
Come giocatore è arrivato a giocare fino alla Serie C, mentre come allenatore ha bruciato le tappe molto più velocemente e, anno dopo anno, è arrivato ad allenare fino alla Serie A.
Oggi Stefano è un allenatore professionista: all’inizio della sua carriera aveva un doppio lavoro, di mattina ragioniere informatico, e di pomeriggio allenava. I numerosi successi sportivi ottenuti, la vicinanza ad allenatori importanti, le molte occasioni di poter allenare squadre importanti, gli hanno permesso di abbandonare il lavoro mattutino e di dedicarsi esclusivamente alla pallavolo.
Sintetizzando la sua carriera per passaggi chiave, di sicuro va citata l’esperienza a Peccioli come secondo allenatore delle prima squadra in Serie C all’età di 22 anni: il primo allenatore viene mandato via, mancano poche gare per qualificarsi per i playoff e il ruolo viene affidato proprio al nostro Stefano che non solo porta la squadra a giocare i play-off, ma manca di un soffio la promozione in Serie B2 perdendo a Grosseto al tie-break. Questo sarà il miglior risultato sportivo fino ad oggi raggiunto dalla squadra di Peccioli.
Altra tappa importante è Santa Croce dove viene chiamato per ricoprire il ruolo di scoutman in B1 Femminile (e poi anche di secondo allenatore) e primo allenatore dell’Under 18 Femminile. L’anno successivo il Santa Croce passa in Serie A2 e a Stefano viene confermato il ruolo di scoutman ma non di secondo allenatore: non si trova l’accordo e Stefano lascia la Toscana (siamo nel 2007) per diventare scoutman e terzo allenatore a Chieri in Serie A1, sostituendo a volte anche il secondo allenatore Alessandro Beltrami (spesso assente perché anche secondo allenatore per la nazionale pallavolo tedesca) e ottenendo la massima fiducia dal primo allenatore Marco Fenoglio.
Stefano ritorna a Santa Croce, che nel frattempo è stata retrocessa in B1, e contribuisce al ritorno in A2. Rimane nella cittadina pisana per ben sette anni con il ruolo di secondo allenatore della prima squadra femminile.
Si sono susseguite poi tante squadre di A2 e A1 e tanti traguardi raggiunti: il primo scudetto vinto nel 2016, 3 coppe Italia, 3 super coppe italiane, uno star game.
È Fabrizio Costagli che per la stagione 2022/23 propone a Stefano, di cui era stato secondo allenatore quando entrambi allenavano a Castelfiorentino, di prendere in mano la giovanissima Serie C femminile certaldina, squadra che guiderà anche nella stagione 2023/24.
Da quest’anno vedremo Stefano anche nel ruolo di primo allenatore dell’Under 16 Femminile.